Decisi che Vladimir Derevianko era l'interprete ideale per il ruolo di Egon Schiele dopo averlo visto... in una fotografia! Strano ma vero: una fotografia può parlare moltissimo, si può intuire la personalità del ballerino, sentire l'aroma della sua interpretazione del personaggio da una fotografia.
Aveva il fisico ideale per Egon Schiele. Non gli assomigliava fisicamente, ma questo non importava. Aveva dentro di se qualcosa che lo accomunava al pittore viennese, una certa perturbazione interiore.
Quando cominciai a lavorare con Vladimir provai, all'inizio, un pò di paura. Essendo egli una stella del Bolshoy, dotato di una tecnica invidiabile, temevo che avrebbe affrontato il ruolo con sufficienza. Invece capii che Vladimir è un Artista che si rimette in discussione completamente e continuamente. Affronta i suoi ruoli con umiltà, modula la sua tecnica a seconda delle esigenze del ruolo e non fa come fanno invece molti suoi colleghi, ovvero di "piegare" il ruolo alla loro tecnica.
Vladimir da l'impressione di essere stato a scuola da Stanislavsky che diceva che è l'interprete che "crea" il ruolo. In "Egonie" Vladimir ERA Egon. Egli si aprì totalmente e diede tutto quello che aveva al ruolo. Posso dire che ha dato la vita al ruolo di Egon Schiele, la linfa vitale, tutto se stesso, senza remore, senza risparmiarsi minimamente. Ha arricchito il ruolo, ma anche lui si è arricchito grazie ad esso. Più dai a un personaggio che interpreti e più esso da a te.
Vladimir crede pienamente in ciò che fa ed è per questo che le sue interpretazioni sono così convincenti, In "Egonie", egli è riuscito a trasmettere l'antagonismo che caratterizzava la vita di Schiele, poichè anche Derevianko è un ballerino dai forti contrasti. All'antagonismo di Egon Schiele ha apportato il suo proprio antagonismo, e per questone ha dato una lettura memorabile.